martedì 22 marzo 2016

martedì 13 maggio 2014

martedì 29 aprile 2014

martedì 12 novembre 2013

L'amore non perdona

http://www.youtube.com/v/IwTewhEgl5I?autohide=1&version=3&feature=share&autohide=1&attribution_tag=5SzOu4QCHEjBI09OLHMH_Q&showinfo=1&autoplay=1

L'amore non perdona



La storia
Il canto che lo contiene, il quinto, è in gran parte dedicato alla figura di Francesca da Rimini, amante di Paolo Malatesta e sposata con il fratello di lui, Gianciotto. La storia dice che il marito di lei scoprirà il tradimento e li ucciderà entrambi. Per questo motivo le anime dei due amanti sono confinate nel secondo girone infernale, quello dei peccatori carnali, e inseriti nella schiera dei morti per amore, quella di Didone, condannati alla dannazione eterna.
Il verso appartiene al primo intervento di Francesca e narra del perché lei si innamorò di Paolo. Come altri versi del canto, si presta a molteplici letture.
  1. Da una lato vi è la forza dell'amore passionale, che travolge i sensi e non consente a una persona che sia davvero amata di non ricambiare il sentimento; l'amore è di tale intensità, che anche dopo la morte resiste.
  2. Dall'altro, l'amore consacrato dal sacramento del matrimonio, quello di Francesca col marito, che non le perdona e non le consente di amare nessun altro;
L'amore è dunque per Dante permeato da contraddizioni naturali ed esiti anche tragici, tanto che pochi versi dopo lo indica come causa della morte di entrambi. Francesca non potrebbe, essendo sposata, amare altri se non suo marito; è però l'amore stesso a costringerla a farlo, e a ricambiare il sentimento sincero di Paolo.
Questa contraddizione tra precetto religioso e forza naturale dell'amore, contornata dalle tragiche e innocenti spiegazioni di Francesca, struggono Dante muovendolo a un forte sentimento di pietà e comprensione, evidenziata dal finire del canto:
[...] sì che di pietade v. 140
io venni men così com'io morisse. v. 141
E caddi come corpo morto cade. v. 142
Così tanta è la pietà, che Dante stesso sviene per la partecipazione emotiva alla storia appena udita.
Esegesi
Amor, ch'a nullo amato amar perdona
Amor: è il soggetto del verso e costituisce una cosiddetta figura Etimologica, o Annominazione, poiché vi sono tre parole nel verso che hanno la stessa origine etimologica: Amor, amato, amar.
ch: che, ovvero il quale si riferisce ad Amor: il quale amor.
a nullo: nullo deriva dal latino nullus, che significa nessuno. Qui nasce una doppia interpretazione poiché "a nullo" in latino significa "da nessuno", mentre se si considera solo "nullo" preso dal latino la traduzione diventa "a nessuno". Quest'ultima è l'interpretazione più frequente.
Amato: si riferisce a "nullo", per cui nel senso comune "a nullo amato" significa "a nessuno che è amato".
Amar perdona: l'amore perdona l'amare, ma poiché si riferisce a nessuno (nullo) in realtà significa "a nessuno perdona l'amare".
Riassumendo, l'esegesi corrente è: "L'amore, che a nessuno perdona, se amato, di riamare"; "L'Amore, che obbliga chi è amato ad amare a sua volta".
oppure Amor= invocazione all'amore in senso generico però entrando nello specifico poche parole dopo; Ch'a nullo amato = "nullo" viene utilizzato spesso da Dante per dire "mai" oppure "giàmmai", perciò: che non ha mai amato; Amar perdona= non può capire cosa si prova amando, dunque: "Amore..." colui che non ha mai amato non può capire ciò che si prova amando.

martedì 8 ottobre 2013

HO CAPITO CHE TI AMO


http://youtu.be/UTXv92OY1VY

Ho capito che ti amo


 Ho capito che ti amo
quando ho visto che bastava un tuo ritardo
per sentir svanire in me l'indifferenza
per temere che tu non venissi piu.
Ho capito che ti amo
quando ho visto che bastava una tua frase
per far si che una serata come un'altra
cominciasse per incanto a illuminarsi.
E pensare che poco tempo prima
parlando con qualcuno
mi ero messo a dire
che ormai
non sarei piu' tornato
a credere all?amore a illudermi e sognare.
ed ecco che poi
Ho capito che ti amo
e gia' era troppo tardi per tornare
per un po? ho cercato in me l?indifferenza
poi mi son lasciato andare nell' amore

lunedì 16 settembre 2013

Estate - Lorenzo Jovanotti Cherubini (Official Video)



l

Estate

Jovanotti

Vedo nuvole in viaggio
che hanno la forma delle cose ce cambiano
mi viene un po’ di coraggio
se penso che le cose poi non rimangono mai
come sono all’inizio
2013, un nuovo soltizio
Se non avessi voluto cambiare
oggi sarei allo stato minerale

Mi butto
mi getto
tra le braccia del vento
con le mani ci faccio una vela
e tutti i sensi li sento
più accesi
più vivi
come se fssi un’antenna sul tetto
che riceve segnali da un mondo perfetto

Sento il mare dentro una conciglia
estate
eternità è un battito di ciglia
sento il mare dentro una conciglia
estate
l’eternità è un battito di ciglia

Faccio file di files e poi le archivio nel disco per ripartire
non li riaprirò mai
il passato è passato nel bene e nel male
Come un castello di sale
costruito sulla riva del mare
niente resta per sempre nel tempo uguale
e meno male

Mi butto
mi getto
tra le braccia del vento
con le mani ci faccio una vela
Aeroplani con i libri di scuola
Finita, per ora
inclinato come l’asse terrestre
Voglio prendere il Sole
E’ il programma del prossimo trimestre

Sento il mare dentro una conciglia
estate
l’eternità è un battito di ciglia
sento il mare dentro una conciglia
estate
l’eternità è un battito di ciglia

Come un orbita la vita mia
gira intorno a un centro di energia
sento il tuo respiro
che mi solleva
è una vita nuova

Sento il mare dentro una conciglia
estate
l’eternità è un battito di ciglia
Tutto il mare dento una conchiglia
l’eternità è un battito di ciglia

E tutto il mondo è la mia famiglia
famiglia
Estate
Estate

Ma che caldo
Ma che caldo
Ma che caldo fa
Ma che caldo in questa città

Ma che caldo
Ma che caldo
Ma che caldo fa
Ma che caldo in questa città
Lyrics powered by musiXmatch.com